Le congiunzioni avversative introducono proposizione avversative che descrive un'azione che impedì o impedisce l'azione descritta nella proposizione principale. La proposizione concessiva descrive un'azione che avrebbe potuto o che può impedire l'azione descritta nella proposizione principale senza averlo fatto o farlo.
proposizione avversativa: Voleva comprarsi una macchina, ma non aveva soldi.
=> L'azione descritta nella proposizione principale è impedita dall'azione descritta nella proposizione avversativa.
proposizione concessiva: Si comprò una macchina, benché non avesse soldi.
=> L'azione descritta nella proposizione concessiva avrebbe potuto impedire l'azione descritta nella proposizione principale, ma non lo fece.
Quasi sempre si può convertire una proposizione avversativa in una proposizione concessiva senza che il significato della frase sia modificato. Bisogna semplicemente cambiare la congiunzione concessiva con una avversativa e la proposizione principale con la subordinata.
Avrebbe dovuto svoltare a destra, ma svoltò a sinistra.
Benché avrebbe dovuto svoltare a destra, svoltò a sinistra.
Lo sa, ma non me lo dice.
Benché lo sappia, non me lo dice.
È arrogante, ma tutto il mondo gli vuole bene.
Benché sia arrogante, tutto il mondo gli vuole bene.
Non ha molto soldi, ma ha uno stile di vita lussuoso.
Benché non abbia molti soldi, ha uno stile di vita lussuoso.
Le nozioni di concessivo e avversativo sono problematiche, o meglio detto, non sono molto chiare. Il termine concessivo ricorda il verbo concedere, che deriva dall'omonima voce latina. Con la concessione si cede il diritto di fare qualche cosa. In questo contesto va bene, ma l'azione descritta in una proposizione concessiva non concede niente, ma si limita a non impedire l'azione descritta nella proposizione principale; non la concede. Questo termine si usa in tutte le lingue, ma è sbagliato e trae in inganno. Avversativo deriva da adversus, cioè opposto. La proposizione avversativa, però, non descrive nulla di opposto. In una frase tipo "volevo un'arancia ma ho ricevuto una mela", non c'è niente di opposto. L'arancia non è il contrario della mela, è semplicemente un altro frutto.
Qualche volta c'è un cambio di significato se si sostituisce una proposizione avversativa con una concessiva e viceversa.
1)
Ha letto il libro, ma non ha compreso niente.
2)
Benché non abbia compreso niente, ha letto il libro.
Secondo l'autore queste due frasi non significano la stessa. In 1) ha letto il libro senza nemmeno rendersi conto che non capiva niente. In 2) era cosciente che non capiva ciò che stava leggendo, ma terminò ugualmente il libro.
Il fatto che non sempre è possibile sostituire una proposizione avversativa con una concessiva diventa più chiaro in questi esempi.
Gli piace leggere, ma non i romanzi polizieschi.
no: Benché non gli piacciano i romanzi polizieschi, gli piace leggere.
Per questo pago come massimo 500 euro, però no mille.
no: Benché paghi per questo 500 euro, non pago mille euro per questo.
Il caso delle congiunzioni causali e conclusive è diverso. Secondo l'autore è impossibile trovare un esempio dove una proposizione causale non può essere sostituita da una proposizione conclusiva.
prosposizione consecutiva
Non ha soldi, pertanto non si può comprare una macchina.
prosposizione causale
Perché non ha soldi, non si può comprare una macchina.
La suddivisione che viene fatta nei libri di testo in congiunzioni avversative (ma), concessive (benché), condizionali (se), temporali (quando), consecutive (pertanto), conclusive (di modo che), finali (affinché), è problematica per varie ragioni: non soltanto perché i nomi molto spesso traggono in inganno, ma anche perché ci sono molte congiunzioni che appartengono a diversi gruppi, secondo il contesto nel quale sono utilizzate. "Mentre", per esempio, può essere sia congiunzione temporale che avversativa.
avversativa: Lei è diligente, mentre lui è pigro.
temporale: Mentre tu cucini, io pulisco il bagno.
D'altra parte la relazione tra l'azione descritta nella proposizione subordinata e la proposizione principale può non essere chiara. A volte dipende dal contesto, se una congiunzione temporale può essere considerata anche, per esempio, una congiunzione condizionale.
temporale: Dopo che abbiamo finito il lavoro, andiamo via.
condizionale: Se abbiamo finito il lavoro, andiamo via.
Se la relazione qui sopra espressa è di tipo condizionale o temporale è una questione molto astratta e difficile da definire.